Cos’è la sindrome dell’impostore
La sindrome dell’impostore è una condizione psicologica in cui una persona, nonostante i propri successi e le evidenze oggettive di competenza, vive un persistente senso di inadeguatezza. Chi ne soffre tende a minimizzare i propri risultati attribuendoli alla fortuna, all’aiuto degli altri o a fattori esterni, invece che al proprio merito.
Chi ne soffre e perché
Colpisce in particolare le persone altamente performanti, perfezioniste e sensibili al giudizio altrui. È molto diffusa tra i professionisti, gli studenti universitari, i creativi e chi occupa ruoli di responsabilità. Le cause possono risalire a dinamiche familiari, pressioni sociali o ambienti altamente competitivi.
Sintomi comuni della sindrome dell’impostore
- Ansia prima di affrontare nuove sfide professionali
- Senso di colpa per il proprio successo
- Tendenza a procrastinare per paura di fallire
- Perfezionismo paralizzante
- Paura costante di essere “smascherati”
Come affrontarla
- Riconoscere il problema: Il primo passo è prendere consapevolezza dei pensieri autosabotanti.
- Parlare con un terapeuta: Un percorso psicoanalitico può aiutare a risalire all’origine di questi vissuti e rielaborarli.
- Condividere con altri: Scoprire che anche altre persone provano le stesse emozioni può essere liberatorio.
- Accettare i complimenti: Imparare a ricevere riconoscimenti senza sminuirli è un passaggio chiave.
Conclusione
La sindrome dell’impostore non è un difetto, ma un segnale da ascoltare. Dietro la paura del successo si nascondono spesso antichi vissuti di insicurezza che, se affrontati, possono trasformarsi in risorse. Lavorare su di sé, con l’aiuto di uno psicoterapeuta, permette di riconoscere il proprio valore autentico e vivere con maggiore serenità le proprie conquiste.
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