Ricomincia la scuola: come aiutare bambini e ragazzi

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Ricomincia la scuola: come aiutare bambini e ragazzi.
Il rientro a scuola può essere vissuto come un vero e proprio trauma da bambini e ragazzi. Ecco allora come aiutarli a riprendere il ritmo in maniera sana e corretta

Ricomincia la scuola: come aiutare bambini e ragazzi.
Con l’arrivo di settembre, ricomincia la scuola e tutte le incombenze didattiche per bambini e ragazzi. Ma così come il rientro al lavoro per gli adulti, il ritorno a scuola è un momento che comporta uno stress inevitabile, per i bambini/ragazzi e allo stesso tempo per le loro famiglie.

Innanzitutto, perché implica un dover ritornare ad una routine che ormai è stata persa da diverso tempo e poi perché rappresenta, sia simbolicamente che concretamente, un ritornare ad una dimensione di “doveri”, dopo un periodo in cui ci si è dedicati, per lo più, al piacere e allo svago, il periodo vacanziero, appunto.

In questo senso, il rientro può essere vissuto come un vero e proprio momento di “lutto”, come un momento in cui si “perde” qualcosa e bisogna adattarsi ad una situazione completamente nuova. Infatti, a rendere il tutto ancora più stressante, è il fatto che rientrare è in realtà un termine improprio, perché ciò che alunni e studenti trovano, quando la scuola ricomincia, non sarà mai la stessa situazione che hanno lasciato a giugno.

Ricomincia la scuola: come aiutare bambini e ragazzi

Infatti, se sono stati promossi dovranno iniziare una nuova classe e questo comporterà il doversi adattare a richieste più alte, a volte anche a materie diverse e insegnanti diversi, se non a contesti fisici differenti. Se poi non avranno superato l’anno, dovranno, a maggior ragione, adattarsi ad un contesto classe totalmente nuovo: nuovi compagni, nuove relazioni.

Tutto questo crea un buon livello di stress emotivo, che a volte può dare vita ad una serie di sintomi che possono manifestarsi anche diversi giorni prima del fatidico rientro.
Nei più piccini, ad esempio, possiamo riconoscere alcuni classici sintomi psicosomatici legati ad ansia e stress, quali mal di pancia, mal di testa, insonnia, presentarsi di paure o piccole regressioni rispetto ad abilità o competenze già acquisite. Nei più grandi possiamo riscontrare irritabilità, ansia, astenia, pigrizia, tristezza.

Ricomincia la scuola: come aiutare bambini e ragazzi a riprendere il ritmo

Chiariamo subito che un minimo di stress da rientro è normale per tutti. E’ ormai risaputo che il rientro da un periodo di vacanze, soprattutto se prolungato, può dar vita alla famigerata “Sindrome da rientro”, di cui ormai si parla da diversi anni e che, in una certa percentuale di persone, può esitare addirittura in una vera e propria depressione post-vacanze.

Quindi non è il caso di allarmarsi subito, laddove dovessero essere riscontrati alcuni dei sintomi sopradescritti in bambini e ragazzi. Ma laddove lo stato di malessere o irritabilità dovesse superare il primo mese e mezzo di scuola, allora vale la pena approfondire la situazione e cercare di indagare se il disagio sperimentato dal bambino o dall’adolescente non sia legato anche ad altro.

Nella maggior parte delle situazioni normali, in generale, esistono una serie di azioni che insegnanti e genitori possono mettere in atto per cercare di rendere il rientro meno faticoso.

Ricomincia la scuola: suggerimenti per i genitori

Soprattutto con i bambini più piccoli, è importante cercare di ripristinare una routine un po’ alla volta, e non ridursi a 2 giorni prima dell’inizio. Se le vacanze hanno comportato uno stravolgimento degli orari in cui vanno a letto, ad esempio, sarebbe auspicabile riportarli ad un orario diverso un po’ alla volta.

Un altro aspetto da tenere presente è che andare a scuola implica una certa capacità di gestione della frustrazione e dell’impegno. Per questo, ricominciare con qualche momento legato al “dovere” già una quindicina di giorni prima del rientro può risultare utile.

Prevedendo, ad esempio, una o due ore al giorno in cui si fanno alcuni compiti o esercizi. O altri momenti in cui si aiutano la mamma e il papà a mettere in ordine o in piccole faccende domestiche. In pratica, evitare di arrivare al giorno prima dell’inizio con giornate piene solo di relax e senza regole o orari.

Ricomincia la scuola: fare fatica è normale

Se i bambini comunicano un certo malessere, ad esempio esprimendo la fatica di dover ritornare a scuola e il desiderio di restare a casa, sarà importante accogliere quanto esprimono senza giudicarlo. Andrà spiegato loro che è normale non aver voglia di tornare, soprattutto dopo vacanze tanto lunghe, ma che pian piano si abitueranno. Molto spesso, infatti, i genitori fanno l’errore – nel tentativo comprensibile di rassicurare i propri figli – di sminuire i vissuti emotivi spiacevoli, con frasi del tipo “Ma cosa dici? Ma dai che stai esagerando! Ma dai che la scuola è importante! Tutti i tuoi amici saranno contenti di andare!”.

In questo modo, purtroppo, il bambino non si sentirà compreso e non solo il suo malessere non passerà, ma il rischio ancora più grande è che possa smettere di aprirsi con mamma e papà per evitare di sentir criticati i propri sentimenti. Questo aspetto è altrettanto importante con i ragazzi più grandi, soprattutto quando manifestano comportamenti apparentemente incomprensibili.

È proprio in quei momenti, infatti, che necessitano di maggior comprensione ed empatia da parte del genitore. A volte un semplice “Ti capisco, mi sentivo così alla tua età/anch’io non ho molta voglia di rientrare a lavoro!” è sufficiente a spegnere un vissuto di disagio o tristezza.

Ricomincia la scuola: suggerimenti per gli insegnanti

Anche gli insegnanti possono fare molto per aiutare alunni e studenti ad affrontare meglio il rientro dopo le vacanze. Innanzitutto, rientrando nella routine in maniera graduale, poi dedicando uno spazio specifico alla condivisione di quanto vissuto durante le vacanze.

Sarà importante poi, che, come i genitori, si dimostrino comprensivi verso i vissuti degli allievi. Questo non significa tollerare il non rispetto delle regole, ma tollerare, ad esempio, che, almeno all’inizio, gli studenti possano non essere particolarmente entusiasti di rientrare.

Come ogni esperienza umana di cambiamento, in sintesi, il rientro a scuola implica un riadattamento ad una nuova fase. Lo stress rispetto a questo è normale e va accettato, tenendo conto che sarà una fase transitoria.

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